La vita autentica by Vito Mancuso

La vita autentica by Vito Mancuso

autore:Vito Mancuso [Mancuso, Vito]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2010-12-19T10:42:31+00:00


13. Critica di se stessi.

Il concetto di fedeltà a se stessi è certamente qualcosa che suona bene, ma non potrebbe nascondere un assecondare tutte le proprie voglie, anche quelle meno nobili, anche i capricci, le ripicche, i dispetti? Non c'è il rischio che la fedeltà a se stessi sia a scapito della fedeltà a valori almeno altrettanto autentici? E come si fa a essere autentici in quanto fedeli a se stessi e al contempo autentici anche per gli altri? È possibile trovare una mediazione tra la fedeltà a se stessi e la dedizione a qualcosa di più grande della nostra persona, per esempio il bene comune, la giustizia, la natura? E nel caso di un conflitto tra la propria concezione dell'esistenza e valori ritenuti oggettivi quali l'onestà e la veracità, a chi dovrà essere assegnata la priorità? A noi stessi o ai valori? Al soggetto o all'oggetto? Alla libertà o alla verità?

C'è però chi contesta in radice queste domande perché ritiene che parlare di "valori" sia il segnale di una coscienza ancora immatura, in quanto la vera maturità non "pensa per valori" ma rimane aperta al flusso ininterrotto della vita senza aprioristiche valutazioni. Si tratta ancora di Heidegger, il quale rimprovera tutto il pensiero orientato moralmente, basato su valori o peggio ancora sul valore, con queste dure parole: "Si tratta di capire finalmente che proprio quando si caratterizza qualcosa come 'valore', ciò che è così valutato viene privato della sua dignità [...]. Ogni valutazione non lascia essere l'ente, ma lo fa valere solo come oggetto del proprio fare [...]. Pensare per valori è la più grande bestemmia che si possa pensare contro l’essere”[52].

C'è del vero in questa prospettiva, ed è l'affermazione del primato della vita con le sue situazioni concrete contro ogni dogmatismo dottrinale (un esempio del quale si è avuto all'inizio del 2009 quando il vescovo di Recife, in Brasile, Codice di diritto canonico alla mano, ha scomunicato la madre di una bambina di nove anni, incinta di due gemelli a seguito delle violenze subite da parte del patrigno e in pericolo di vita per quella gravidanza, per aver concesso l'autorizzazione all'aborto). Occorre bandire ogni dottrinalismo che non legga la realtà nella sua specificità e che consideri la dottrina e la legge più importanti dell'uomo concreto. Ma nella prospettiva di Heidegger c'è anche del falso, per me c'è soprattutto del falso. L'assenza di un valore ultimo nel leggere la realtà può infatti portare a osannare ciò che appare nella "radura dell'essere" (la Lichtung di cui egli amava parlare) per il fatto stesso di essere apparso, come accadde in Germania nel 1933 con l'ascesa al potere di Hitler, non a caso salutata con favore da Heidegger. Non si trattò per lui di una svista, ma della logica conseguenza di una filosofia allergica a ogni valutazione etica, come è dimostrato dal fatto che fino alla morte (avvenuta nel 1976, cioè a distanza di trentuno anni dalla fine della Seconda guerra mondiale) Heidegger non fece mai una pubblica ritrattazione della sua compromissione



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